giovedì 31 luglio 2008

LA FINE DEI RIFONDAROLI COMUNISTI


Dopo aver perso le elezioni politiche i compagni di estrema sinistra hanno perso la testa. Navigano fastosi verso il loro dissolvimento. Almeno prima potevano sperare che le loro osaa di dinosauri fossero conservate in qualche museo per amatori dei sogni infelici del Gulag. Adesso corrono verso un baraccone del Luna Park, qualcosa a metà tra il patetico ed il ridicolo. Se vendevano biglietti per farsi ammirare al loro congresso di Chianciano avrebbero incassato forse più di un circo con lo squalo bianco e la carcassa ben conservata dello pterodattilo. Meritava una fine più decorosa il brandello più cospicuo dell'allegra armata del 13 e 14 aprile.
Gli sconfitti hanno deciso che la loro disfatta è stata causata non dalla presunzione estremistica, ma dall'esserlo stato troppo poco. Cosi Oliviero Dilibero ha raccolto in un territorio politico vasto come un francobollo i suoi nostalgici del Partito Comunista d'Italia ( se ancora si chiama così): quattro gatti che si guardano in cagnesco, tenuti insieme non da un ideale, ma dal centralismo democratico, se dissenti ti fulmino. Così tra i rifondatoli ha vinto l'ala più estremista, quella del sogno di cose impossibili, della giovinezza che si spera eterna, grazie all'elisir di lunga vita dell'ideologia comunista, bevuta come Coca Cola.
Nella foto del trionfo li si vede sul palco come brontosauri, discesi da picchi primordiali:
Il neo segretario Paolo Ferrero con il sigaro in bocca il pugno chiuso. Sembra ancora vivo-lotta ancora in mezzo a noi-dice-, ma probabilmente è stato rievocato da qualche medium. Siccome Lenin e Stalin rimangono persone serie e non hanno tempo da perdere con le barzellette, hanno mandato avanti questi innocui fantasmi, che se
mbrano comparse di una qualche rievocazione folkloristica delle lotte di fabbrica che non ci sono più( le fabbriche).

Invece di modernizzarsi un po', rinunciando all'ideologia comunista, hanno preferito ripetere loro stessi nella versione gloriosa di quando i compagni avevano il potere nell'unione sovietica e facevano tremare le città con i loro slogan. Hanno liquidato Fausto Bertinotti,che resta il più giovane di tutti loro, almeno come cervello. Ha provato negli anni scorsi a creare un partito che rifiutasse la violenza, a Venezia ha organizzato un convegno sulle Foibe, senza paura di guardare alla realtà. Niente da fare.
I vincitori hanno sbattuto via Nichi Vendola, il governatore della Puglia, una persona che ci si riesce a parlare senza imparare per forza a memoria il frasario bolscevica. E la nuova dirigenza ha pestato il terreno con stivali chiodati. Una volta compreso che avevano la maggioranza dei delegati,ottenuta prendendo la gente per il collo, per impedire che i loro adepti ci ripensassero, hanno voluto il voto nominale. Non bastava alzare le mani( le mani sfuggono al controllo); hanno imposto che ciascun elettore si recasse al palco per dire con chi stava, lasciando l'impronta digitale della scelta, così da essere eventualmente marchiato come traditore al soldo della reazione se dovesse scivolare verso posizioni meno dure.
Questa deriva italiana dei comunisti somiglia a quella ultrà di tutta europa.Destinata ad essere una frangia inconsistente, priva di contributi interessanti da offrire al dialogo politico e allo stesso Partiti Democratico.

Non c'entra nulla la legge elettorale berlusconiana. C'entra la vecchiaia. Questi partiti sono decrepiti ed hanno le vene vecchie, il loro sangue non zampilla, stagna.Le loro idee e tesi politiche trasferite nel campo degli elettrodomestici sono come i fonografi, in quello dell'arredamento come i scaldaletto a carbonella. Nella memoria destano amore,sogni e odi. Ma sono roba da ferri vecchi. A Vendola e Bertinotti conviene andare nel partito democratico. Ma c'è posto per gente intelligente anche nel Popolo della Libertà....
Insomma in questi giorni è rinata Rifondazione Comunista. Bisognerebbe dir meglio: è rimorta, si è seppellita in un giubilo di bandiere rosse. Se non fosse per il colore che tende al rosso, il raduno pareva una rimpatriata dei legionari di Fiume. Devono aver brindato con bottiglie Molotov.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ancora esistono i comunisti? con quelle teste che si ritrovano noi governiamo altri 50 anni